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25 NOVEMBRE 2010

Chi ha il privilegio di accompagnare qualcuno negli ultimi istanti della vita sa di entrare in una dimensione molto intima. La persona, prima di morire, vorrà lasciare accanto a chi l’accompagna l’essenziale di sé. Con un gesto, una parola, a volte solo con uno sguardo, tenterà di dire ciò che conta davvero, e che non sempre ha potuto o saputo dire.

E’ forse proprio la morte, quella che affronteremo un giorno, quella che colpisce i nostri cari o i nostri amici, che ci spinge a non accontentarci di rimanere alla superficie delle cose e delle persone, che ci spinge ad entrare nella loro intimità più profonda.

Dopo avere per anni assistito gli infermi nei loro ultimi istanti, non ho appreso niente di più sulla morte in se stessa, ma la mia fiducia sulla vita non ha fatto che crescere. Vivo, senza dubbio, più intensamente, con maggiore coscienza, ciò che mi è dato di vivere, gioie e dolori, ma anche tutte le piccole cose quotidiane, ovvie, come il semplice fatto di respirare o di camminare.

Così, dopo anni di assistenza a coloro che definiamo “moribondi”, e che invece sono “vivi” fino all’ultimo, mi sento più viva che mai e lo devo a coloro che ho accompagnato negli ultimi istanti e che, nell’umiltà in cui li ha precipitati la sofferenza, si sono rivelati maestri.

Da: “La morte amica” di Marie de Hennezel.

E’ con questo messaggio nel cuore, che tutti i giorni con impegno e professionalità affrontiamo il nostro delicato e difficile compito. Le difficoltà non sono poche, ma l’entusiasmo in questa che potremmo definire un’avventura è grande.

Siamo comunque convinte che è importantissima una specifica e continua formazione in questa difficile sfida e per tale motivo abbiamo scelto il corso organizzato dalla Società Italiana di Medicina e Cure palliative (SIMPA) per medici, infermieri e psicologi che si svolge ormai da oltre 25 anni a Varenna e che affronta tutti gli aspetti delle cure di fine vita (la comunicazione, l’etica, il lavoro in equipe, la gestioni delle relazioni, la spiritualità ecc.) con tecniche didattiche coinvolgenti ed efficaci (role playing, video simulazioni, training emozionale, lavori di gruppo ecc.) affiancate a laboratori entusiasmanti (arte terapia, musicoterapia, tecniche teatrali ecc).

L’esperienza della prima parte del corso si è svolta dal 25 al 31 ottobre e terminerà ad aprile 2016.

Grazie di cuore a chi, come la “Cucchini”, crede nelle nostre capacità e ci dà la possibilità di formarci. Questa esperienza è stata per noi molto importante e ci ha permesso di apprendere ciò che sono le cure palliative nella loro essenza più profonda, di guardare dentro noi stesse e di affrontare con maggior consapevolezza i bisogni di chi soffre e chiede il nostro aiuto. Sarà quindi nostro impegno diffondere la cultura delle cure di fine vita con il nostro lavoro.

Un grazie di cuore anche a tutti i volontari che quotidianamente ci affiancano con impegno, spesso in silenzio, in una missione preziosa per la nostra terra.

 

Con gratitudine

 

Stefania Morlin – infermiera professionale

Dagmar Dannhauser – medico

U.O. C Cure Palliative – Ulss n.1 Belluno

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